14 Dicembre 2022

Per una drammaturgia del presente

Articolo scritto da

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Hangar Piemonte

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Ispirarsi è una sezione del sito di Hangar dedicata all’esplorazione, approfondimento e racconto delle narrazioni del contemporaneo. È stata immaginata per attivare e nutrire un dibattito sullo scenario culturale verso il quale la trasformazione può orientarsi. Curatrici di questa sezione sono professionisti/e, che operano tra la pratica e la teoria, voci capaci di esplorare le complessità del presente, di andare “oltre il binarismo noi/loro”.

L’intento di questa sezione è di praticare “un’apertura radicale e un impegno necessario per realizzare un mondo fatto di comunità piuttosto che di divisioni” (Bell Hooks, Insegnare comunità, edizioni Meltemi 2022).

Ciascuno/a di loro è stata chiamata a condividere la propria prospettiva, la propria narrazione su di un tema specifico attraverso un position paper in cui mettere a fuoco delle parole chiave, delle domande da attraversare insieme a figure che offrono interventi teorici e da riconsiderare attraverso pratiche esperienze di trasformazione. Ciascuna di loro ha dialogato con l’artista Gianluca Costantini e la storica dell’arte Viviana Gravano, per dare forma immagine e forma al loro sguardo.

Tra la parola e l’immagine, tra la teoria e la pratica, tra il soggettivo e il plurale si articola questa ricerca sui temi del contemporaneo, che non ha la pretesa di essere esaustiva né assoluta, ma di attivare un processo di svelamento del presente e che ci auguriamo sia generativo.

Se stai anche tu, persona/organizzazione/rete, immaginando o costruendo dei momenti di riflessione e dialogo sullo scenario della trasformazione culturale e ti interessa entrare in dialogo con Hangar scrivi a segreteria@hangarpiemonte.it.


IMMAGINARE LE TRASFORMAZIONI
Il perché dei disegni di Gianluca Costantini

di Viviana Gravano

I processi di trasformazione hanno sempre a che vedere con l’idea di immaginazione. Poter immaginare qualcosa che muta, si modifica, in relazione a pratiche e visioni che intendono provocare questi mutamenti è di fatto l’atto ontologico della trasformazione. Se guardiamo all’etimo di tutte queste parole in italiano, tutte contengono un riferimento al visivo, alla possibilità di “visualizzare” quello che sarà. Nella trasformazione, è implicita l’idea del dare forma a qualcosa di nuovo, e la parola sembra quasi mostrare in maniera sinestetica un qualcosa che (trans)ita da una forma a un’altra. L’immaginazione è da sempre la capacità di trasporre in immagine un’istanza che ancora non è concreta, o che per meglio dire, appartiene alla materialità del pensiero.

Dunque, abbiamo pensato che il primo approccio a tutti i processi di trasformazione che stiamo immaginando potesse prima di tutto passare per delle immagini, non immagini che già avevano una loro storia e una loro vita, ma immagini create ex novo, disegnate per noi in un dialogo fluido, intenso e fertile, tra il disegnato e le curatrici e i curatori delle diverse sezioni.

Abbiamo scelto Gianluca Costantini per la sua storia come illustratore, graphic novelist e graphic journalist, e citiamo tutte e tre le sue anime proprio perché sono state essenziali nella costruzione di questi disegni che ha realizzato per noi. La sua capacità come illustratore ha fatto si che le parole chiave fornite dalle curatrici e dai curatori, potessero avere un’eco nel suo tratto essenziale, gentile, ma allo stesso tempo deciso e incisivo. Ogni gruppo di parole si è incarnato in corpi, figure umane, ma anche animali, proprio per dirci che della categoria generale di vivente stiamo parlando. Le sue sintetiche e pregnanti strategie visive come graphic novelist hanno costruito in ciascuna immagine una microstoria, una piccola narrazione che si compie in un solo frame con una sua durata narrativa. La sua intensa e molto nota attività come graphic journalist, come attivista per i diritti umani, ha fatto sì che ciascuna istanza che questa nostra trasformazione vuole proporre, appaia già nei disegni come un gesto di politica culturale rivolta a tutte/i, indirizzata al pubblico più ampio possibile, sciolta in un linguaggio che non richiede traduzioni perché si fa capire pur restando nella sua profondità.

Per tutti questi motivi le immagini di Gianluca sono una sorta di premessa visiva a tutti i nostri discorsi scritti, parlati, da ascoltare o da leggere. I suoi disegni sono la porta d’accesso perché dicono ma non affermano, sintetizzano ma non definiscono, si aprono e lasciano entrare tutte le possibili e più varie letture e interpretazioni delle e dei nostri e nostre utenti, ribadendo che loro sono le protagoniste e i protagonisti di ogni trasformazione possibile.


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